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Opera lirica: una disciplina nazional-popolare

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La pratica del canto lirico è stata candidata nel 2011 alla Commissione Unesco e il riconoscimento è stato realizzato dopo dodici anni di attesa. L’approvazione di questa forma d’arte in quanto “patrimonio culturale immateriale” rende il teatro d’opera un’eccellenza della Repubblica Italiana. Questa invenzione italiana ha attraversato quattro secoli di storia, tramandata di generazione in generazione attraverso comunità e gruppi che hanno preservato pratiche, competenze e conoscenze come parte integrante della loro cultura.

Il 2024 si apre con buone notizie per il settore dello spettacolo poiché la produzione di eventi lirici a teatro ha un impatto positivo sia a livello economico che sociale. L’opera lirica esercita un forte fascino sugli stranieri, in particolare su quelli provenienti da Cina, Corea e Giappone. I visitatori internazionali appassionati al canto lirico considerano di importanza fondamentale l’apprendimento della lingua italiana, poiché permette loro di cogliere appieno le sfumature emotive e culturali delle opere. Questa disciplina porta la lingua italiana ad essere scoperta in ogni angolo del globo ed alcuni termini tecnici come “moderato” o “adagio” sono entrati a far parte del linguaggio musicale.

Gli incassi del settore sono in aumento e gli eventi di lirica stanno acquisendo un notevole impatto mediatico, come dimostra il Festival estivo dell’Arena di Verona che ha ospitato nella tribuna d’onore molti esponenti del governo. L’evento è stato diffuso dalla Rai in mondovisione: lo spettacolo si apre con il maestro Riccardo Muti, ambasciatore dell’eccellenza italiana nel mondo, sul podio. Lui dirige la prima parte della serata e i brani per orchestra e coro più significativi della grande opera italiana.

Prossimamente per la stagione estiva il palinsesto di eventi o festival sull’opera lirica sono molteplici, a partire dal “Caracalla Festival 2024” a Roma: Il festival celebra il centenario della morte di Giacomo Puccini con una programmazione ricca e variegata, promettendo di attrarre oltre 100.000 visitatori. Queste opere, dirette da Francesco Micheli, sono al centro del cartellone operistico e le rappresentazioni vantano la partecipazione di stelle della lirica.

La passione per l’opera lirica

Il presidente dell’ANFOLS (Associazione Fondazioni Liriche), che è sovrintendente del teatro di Bologna, afferma che il genere lirico sia sottostimato dalla società italiana. La disposizione coltivata è il fenomeno secondo cui il bisogno di cultura si nutre attraverso il consumo di cultura, generando un circolo virtuoso. Lo sviluppo della passione non viene mai passivamente ereditato; la lirica affascina in modo forte, inarrestabile e magnetico. È caratterizzata da tecniche che permettono di aumentare la diffusione della voce sfruttando gli effetti di risonanza prodotti dal corpo umano e le voci sono così potenti in scena da sembrare amplificate.

Siamo la terra del “recitare cantando”, dove i sentimenti che emergono dalle trame delle opere trovano espressione nel canto lirico, divenendone i veri protagonisti. Nell’opera le emozioni positive sono intense, ma quelle negative diventano dirompenti: ad esempio, la gelosia si manifesta in modo furioso, come nel “La Traviata” di Giuseppe Verdi. I drammi, sebbene intrisi di tragedia, assumono talvolta un tono ironico agli occhi del pubblico contemporaneo, poiché i personaggi riescono a intonare lunghe e impegnative romanze persino dopo una scena di accoltellamento. Il testo delle liriche è spesso confuso e non particolarmente ricco di significato, ma è attraverso il canto che emerge la vera profondità e l’emozione.

Un primo dato che emerge con evidenza è la molteplicità di percorsi e background che portano a sviluppare un legame viscerale con la lirica. Molti appassionati di lirica affermano che la musica classica o sinfonica non fosse ascoltata nelle loro famiglie. È interessante notare che per molti questa passione, centrale nelle loro vite, sia spesso il risultato di una riscoperta personale o di un lavoro interiore profondo. A questo lavoro si lega poi lo sviluppo di competenze parallele che si alimentano in modo circolare con la passione per la lirica: lo studio dell’italiano attraverso i libretti per gli spettatori stranieri, l’interessarsi alla storia e al costume del tempo del compositore.

Il piacere della lirica si manifesta come una forma di soddisfazione profondamente legata agli elementi intrinseci dello spettacolo, rispetto ai fattori esterni e accessori come la compagnia, le opportunità sociali o il prestigio del teatro. Il teatro, infatti, attira una parte del pubblico che assiste all’opera dai costosi palchi, trasformando le serate in eventi di gala e occasioni di prestigio sociale per alcuni spettatori.

L’opera teatrale rappresenta uno spettacolo senza pari, soprattutto per la sua capacità di unire elementi astratti come la musica a quelli più tangibili della trama, dei personaggi e delle scenografie. Essa trasporta l’ascoltatore in un mondo completamente nuovo, offrendo una ricca esperienza sensoriale. La combinazione di queste diverse componenti crea un’immersione profonda e significativa, che permette di sfuggire temporaneamente alle preoccupazioni quotidiane, offrendo un’esperienza di evasione non superficiale.

I frequentatori dei Festival d’Opera

Il popolo della lirica, che sia stanziale o nomade, manifesta un notevole interesse per gli spettacoli operistici, diffuso anche tra i più giovani che frequentano il teatro con una preparazione minima, come la conoscenza del libretto. La partecipazione ai festival lirici spesso indica che l’apprezzamento per questo genere artistico ha raggiunto una certa maturità. L’esperienza positiva vissuta durante tali eventi può stimolare il desiderio di continuare a viaggiare e esplorare anche in età più avanzata.

Il festival svolge la funzione per molti degli intervistati di marcare un appuntamento fisso atteso intensamente, al punto da diventare per qualcuno una vera e propria occasione rituale, descritta nei termini di un “pellegrinaggio” o di “tempio della musica”. Questo evento non solo celebra la cultura e l’arte, ma offre anche un’esperienza profondamente significativa e spiritualmente arricchente per i partecipanti.

Conclusioni

Il teatro lirico si basa su convenzioni che perdurano solo grazie alla complicità tra artisti e pubblico, mantenendo un equilibrio unico in sala. La lirica rappresenta un patrimonio culturale straordinario, poiché trasmette un senso di identità e continuità nel tempo. Essa incoraggia il rispetto per la diversità culturale, la creatività umana e il rispetto reciproco, contribuendo a rafforzare il tessuto sociale e a promuovere un dialogo interculturale profondo e significativo.

L’opera lirica, con le sue arie epiche e le trame drammatiche, rimane un faro culturale ammirato in tutto il mondo. Ogni nota è un ponte verso emozioni profonde e universali, trasportando gli spettatori in mondi lontani e vicini al tempo stesso. Con la sua capacità di incantare e ispirare, l’opera lirica non è solo un’arte scenica, ma un riflesso della ricchezza culturale dell’umanità. Attraverso secoli di evoluzione e interpretazioni, continua a essere celebrata e amata, dimostrando il potere senza tempo della musica e del dramma uniti in una performance che trascende le barriere linguistiche e geografiche.

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